Targa

Lavis, la verde porta della Val di Cembra tra vigneti e giardini ottocenteschi

In un ambiente dominato dai vigneti e dalle propaggini delle Dolomiti del Brenta, lungo la Val d'Adige, una decina di chilometri a nord di Trento, presso lo sbocco della val di Cembra, sorge Lavis, un comune di circa 9.000 abitanti bagnato dal torrente Avisio (La Vìs in dialetto trentino) al quale deve il suo nome.

Tra le espressioni architettoniche più interessanti della cittadina trentina c'è la Chiesa di Sant'Udalrico. Sorta secondo una leggenda sul luogo della morte di Sant'Udalrico, vescovo di Augusta, avvenuta nel 973 d.C. al ritorno da un pellegrinaggio a Roma. Nei secoli venne più volte ricostruita fino al 1760 quando assunse le attuali forme barocche. Tra le diverse opere d'arte custodisce anche due tele raffiguranti l'Assunzione di Maria e la Resurrezione di Cristo, realizzate verso il 1700 dal pittore Giuseppe Alberti.

Settecentesche sono anche la Chiesa della Madonna di Loreto, posta sulla sponda del torrente Avisio in prossimità del ponte e la Chiesetta di San Giovanni Nepomuceno, mirabile opera barocca di Domenico de Costa di Badia. Affacciata sulla antica Via Imperiale risale al 1755 e fu in passato cappella privata dell'adiacente palazzo De Coredo, sede dell'attuale municipio.

Nelle immediate vicinanze di palazzo De Coredo, nel centro di Lavis, sorgono anche gli storici palazzo de Maffei, risalente alla metà del '600, e palazzo de Schulthaus, la cui profonda cantina ospitò agli inizi del '900 le prime spumantizzazioni di Giulio Ferrari, pioniere della spumantistica trentina.

A pochi passi dal centro storico è situato il Giardino dei Ciucioi (o Giardino Bortolotti), antico giardino pensile, ideato e realizzato a metà dell'Ottocento per volontà dell'imprenditore ed ex sindaco di Lavis, Tommaso Bortolotti. Unico nel suo genere, con le rovine e la vegetazione che giocano insieme per creare un’atmosfera sospesa a metà, tra sogno e realtà, in un complesso monumentale molto particolare, disposto su una serie di terrazzi artificiali.

Il Giardino del Ciucioi non è l'unica area verde di una cittadina profondamente calata in un contesto territoriale vocato all'ecosostenibilità. Lavis ospita in condivisione con il vicino comune di Zambana il Biotopo Foci dell'Aviso, una riserva naturale che occupa una superficie complessiva di quasi 100 ettari e comprende le foci dell'Avisio e parte del corso dell'Adige fino alle foci del Noce ed è attraversata dalla ciclopista della valle dell'Adige.

Collocato in un territorio molto attento alla qualità della vita delle persone che lo popolano, il Comune di Lavis ha deciso di sposare concetti urbanistici ed edilizi in grado di rispondere alle esigenze dei suoi cittadini con strumenti come il social housing, le cui parole d’ordine sono sostenibilità e risparmio energetico. In questo contesto noi di Cassa Depositi e Prestiti siamo orgogliosi di aver dato il nostro contributo allo sviluppo del social housing in città, attraverso la realizzazione di 11 edifici nel complesso Emilia, promuovendo un'urbanistica funzionale e integrata che aiuti il Comune a valorizzare il territorio, in linea con quanto facciamo da 170 anni.