Gli strumenti finanziari europei a sostegno delle imprese e degli investimenti e il ruolo delle Banche di sviluppo nazionali
La crisi che stiamo vivendo è dovuta, in larga parte, ad un eccesso di debito privato, a sua volta conseguenza di una crescita abnorme della leva finanziaria (ovvero del rapporto tra capitale e debito). Il debito ha messo in difficoltà il sistema economico provocando tre principali effetti:
Si è venuto così a creare un “circolo vizioso” tra i grandi settori dell’economia (banche, imprese e settore pubblico) che sembra destinato ad avere conseguenze negative di lungo periodo sulla crescita.
Aumentare il capitale nel sistema economico
Per fare ripartire l’economia hanno bisogno di nuovo capitale:
Cosa può fare il settore pubblico, insieme al settore privato, per favorire questo processo?
In generale, soprattutto in Europa, è necessario creare le migliori condizioni per attirare e attivare investimenti nazionali ed esteri. Tali condizioni appaiono, oggi, perfino ovvie:
Questo Rapporto si occupa prevalentemente del terzo tipo d’intervento: del ruolo, cioè, che le grandi banche di sviluppo e agenzie pubbliche e pubblico/private europee, indipendentemente e/o insieme alla BEI e alla Commissione Europea, hanno avuto nel creare strumenti finanziari per fornire capitale all’economia e catalizzare gli investimenti privati e il risparmio sui mercati nazionali e internazionali.
Il ruolo di tali istituzioni sta diventando sempre più importante per garantire quelle risorse necessarie a soddisfare la domanda di capitale che emerge dal sistema produttivo, alla luce delle difficoltà del settore privato nell’aumentare i propri impegni in capitale di rischio e del settore pubblico nell’attuare politiche economiche a sostegno dell’economia.
Banche di sviluppo europee
Le grandi banche di sviluppo europee sono istituzioni patrimonialmente solide, che pur operando in una logica di mercato, si caratterizzano per essere strumenti delle politiche pubbliche dei Governi piuttosto che soggetti orientati al solo profitto. Ciò permette loro di:
Inoltre, la loro attività va considerata come complementare e non in concorrenza con il mercato stesso. Questa complementarietà deriva dalla necessità di intervenire nei casi di fallimento del mercato finché questi si manifesteranno. Non vi è, quindi, un pericolo di spiazzamento del capitale privato.