22 marzo: Giornata mondiale dell’acqua

22 marzo: Giornata mondiale dell’acqua

La situazione in Italia e l’impegno di CDP nel settore idrico

Ogni 22 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992. Quest’anno il focus è sull'accelerazione del cambiamento per risolvere la crisi idrica e igienico-sanitaria: è necessario cambiare il prima possibile il modo in cui usiamo, consumiamo e gestiamo l’acqua nelle nostre vite.

Scopo della giornata è attirare l'attenzione sulla critica questione dell'acqua nella nostra era, con un accento sull'accesso all'acqua dolce e alla sostenibilità degli habitat acquatici. Tutto questo in linea con l’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile che tra i 19 obiettivi prevede “Acqua pulita e servizi igienico-sanitari” (obiettivo 6): garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie. Un traguardo ancora molto lontano.

La situazione in Italia

In Italia, quest’anno la crisi idrica è già agli stessi livelli di gravità del 2022. Piogge sporadiche, nevicate molto inferiori alle medie stagionali e temperature decisamente sopra la norma stanno prosciugando i fiumi soprattutto al Nord. E alle difficoltà derivanti dai fattori climatici, che influenzano sempre di più il ciclo idrogeologico, si aggiungono quelle legate alla gestione poco sostenibile dell’acqua (consumo pro-capite d’acqua più alto d’Europa) e del sistema idrico nel nostro Paese che presenta gravi criticità.

Come emerge da uno studio della Direzione Strategie Settoriali e Impatto di CDP, lo stato delle infrastrutture idriche In Italia è particolarmente preoccupante: le perdite degli impianti di distribuzione ammontano al 42% (in Francia al 20%, in Germania al 6%), quasi metà dell’acqua viene dispersa. Il 60% della rete acquedottistica ha più di 30 anni.

Questa condizione è il risultato dei bassi livelli di investimento del settore: la spesa per investimenti nel settore idrico italiano storicamente è circa la metà di quella registrata nella media dei Paesi europei. Due i principali fattori che pesano sulla difficoltà di realizzare gli investimenti necessari: la polverizzazione dei gestori, con oltre 2.300 operatori, e una riorganizzazione della governance ancora incompiuta. L’84% degli operatori è ancora composto da gestioni in economia (gestione diretta dei comuni e non attraverso forma societaria).

Lo stesso studio di CDP, tuttavia, sottolinea anche che grazie ai 3,5 miliardi messi a disposizione dal PNRR e all’espansione della finanza sostenibile, il settore idrico vive un momento storico più favorevole agli investimenti e l’innovazione tecnologica può rappresentare un elemento chiave per affrontare le sfide legate al cambiamento climatico e tutelare la risorsa idrica. CDP sta già facendo e continuerà a fare molto per contribuire allo sviluppo del settore.

Il ruolo di CDP

Dal 2016 ad oggi, CDP ha mobilitato risorse per oltre 560 milioni di euro per investimenti nel settore idrico.

In particolare, lato Pubblica Amministrazione, sono stati impiegati oltre 224 milioni per ca. 360 finanziamenti a favore di enti pubblici per la realizzazione di acquedotti e reti idriche, dighe, opere di bonifica di vario genere, reti fognarie e altre infrastrutture.

Oltre 26 milioni di euro sono stati concessi a supporto dei Consorzi di Bonifica che rappresentano gli enti di riferimento per la gestione della salvaguardia delle risorse idriche sul territorio. In tale ambito, CDP ha finanziato l’Associazione Irrigazione Est Sesia con 7,7 milioni di euro per lavori di messa in sicurezza del Canale Cavour, opera fondamentale a sostegno dell’agricoltura nelle provincie di Vercelli e Novara.

Da ricordare, fra gli altri, anche il sostegno al consorzio Carnia Industrial Park, di cui fanno parte 160 aziende, con oltre 3.700 occupati: CDP ha finanziato con 6,5 milioni di euro la costruzione di un impianto idroelettrico che produce 3 milioni di kWh l'anno. La turbina utilizza acqua in uscita dalla centrale A2A di Cavazzo e non impatta quindi su nuovi corsi d'acqua.

Lato Infrastrutture, Cassa ha impiegato oltre 350 milioni a favore di imprese per sostenere investimenti per oltre un miliardo. Tali risorse sono state mobilitate attraverso il rilascio di garanzie, la strutturazione di operazioni di cartolarizzazione e operazioni di finanza strutturata. Cassa ha inoltre sottoscritto alcuni corporate-project bond finalizzati alla realizzazione di infrastrutture idriche.

Considerando solo il 2022, CDP ha impegnato oltre 70 milioni. Tra le ultime operazioni di rilievo il finanziamento, in pool, tra gli altri con BEI, del Consorzio Viveracqua (Viveracqua Hydrobond) in Veneto che serve 3,5 milioni di persone.

La Salvaguardia del Territorio e della Risorsa Idrica è tra i 10 campi di intervento individuati dal Piano Strategico 2022-2024, dove concentrare in via prioritaria l’azione del Gruppo CDP, al fine di generare il massimo impatto sull’economia. Relativamente alla risorsa idrica, l’obiettivo è di promuovere una gestione più efficiente e sostenibile del settore idrico tramite l’ammodernamento e il potenziamento delle infrastrutture, un maggior ricorso al riuso delle acque reflue depurate e la realizzazione di misure di efficientamento nel settore agricolo.

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