Quarta uscita delle analisi settoriali condotte insieme a EY e Luiss Business School nell’ambito del progetto “L’economia italiana dalla crisi alla ricostruzione” che guarda oltre l’attuale fase e suggerisce alcune idee per portare il Paese su un sentiero di crescita maggiormente sostenibile. L’industria farmaceutica italiana è un comparto tecnologicamente molto avanzato con una posizione di leadership a livello europeo. Nel 2018 il valore della produzione ha superato i 32 miliardi di euro – a fronte di circa 30 miliardi in Germania. Rispetto ad altri settori dell’industria il farmaceutico è caratterizzato da un più alto valore aggiunto per addetto, più alti investimenti per addetto e da una marcata propensione all’export. Infine, il comparto si contraddistingue per la presenza di imprese di dimensioni medio–grandi rispetto all’industria nel suo complesso, ma anche in rapporto ai settori più altamente capital-intensive. Il settore Life Sciences, è per sua natura resiliente ai cicli economici in quanto legato prevalentemente a dinamiche demografiche ed epidemiologiche di lungo periodo, che non sono state sostanzialmente modificate dall’emergenza Covid-19. La diffusione del Covid-19, anzi, ha evidenziato l’importanza della salute come valore irrinunciabile, ha messo in luce la resilienza del settore e ha mostrato l’importanza di rispondere repentinamente alla domanda emergenziale nel breve periodo e di sviluppare e somministrare vaccini efficaci nel medio periodo. Si stima, per le aziende del comparto farmaceutico, un incremento del fatturato nell’ordine dell’1,3%-2,3% Analogamente, si stima che, solo nel trimestre tra agosto e ottobre di quest’anno, l’occupazione nel settore aumenterà di circa il 3,6%. L’assetto del settore non è immune ai profondi mutamenti che i diversi lockdown hanno prodotto a livello globale. Le chiusure che si sono susseguite con tempi e modalità differenti nelle principali aree geografiche hanno messo in luce le interdipendenze e le fragilità di un’industria caratterizzata da catene del valore estese e articolate. Il settore fonda le sue basi sul comparto di ricerca e sviluppo e, di conseguenza, su un capitale umano altamente formato e in grado di anticipare i principali competitor internazionali. In questa prospettiva, per cogliere appieno la spinta acceleratrice dovuta alla crisi sanitaria il settore italiano necessita di un piano integrato pubblico-privato che permetta di promuovere ulteriormente la capacità di innovare i prodotti, posizionando la filiera sulla frontiera dell'eccellenza.