Targa

Ristrutturazione scalinata - Comune di Piglio

Piglio, il borgo medievale dei Simbruini amato da Giovanni Paolo II

In posizione panoramica sulla cresta di uno sperone del Monte Scalambra, sorge il borgo di Piglio uno dei più noti dei Monti Simbruini. Anticamente abitato da popolazioni erniche, il comune della provincia di Frosinone, in seguito alla conquista dei romani fu sede di diverse ville rustiche di cui oggi si conservano i resti: villa di Mecenate nella località Le Fattora e villa di Sant’Eligio nella località Fontana di Grano.

Tuttavia, le tracce più importanti del suo passato risalgono al periodo medievale, epoca alla quale risale la costruzione di gran parte del borgo e dell'iconico Castello Colonna che sorge a 620 metri d'altezza, nel punto più alto del paese, come importante punto strategico a difesa della valle del Sacco. Anticamente la struttura, edificata intorno all'anno mille, era suddivisa in una parte alta “Palatium superiore”, che comprendeva secondo le antiche descrizioni: la rocca con una loggia, una cisterna, la piazza d’armi (platea curiae) e il palazzo baronale con salone di rappresentanza; e una seconda più bassa, superando un dislivello di circa 25 metri, “Palatium inferius” che sicuramente presentava una corte su cui si affacciavano camere ornate da pitture.

Intorno a esso si ampliò il borgo medioevale, sprovvisto di mura di cinta. Il centro storico è ben conservato e sono presenti alcuni scorci suggestivi, numerose ancora le abitazioni con le facciate in pietra; inoltre, le case del borgo antico sono costruite sui margini del dirupo e ne costituiscono la struttura difensiva.

Tra i monumenti religiosi troviamo: la Chiesa collegiata di Santa Maria Maggiore risalente alla fine del XIII secolo, costituita da tre navate, presenta la facciata con un rosone ed è chiusa da due campanili gemelli e il Santuario della “Madonna delle Rose”, edificato nel XVII secolo intorno alla miracolosa icona bizantina (un affresco del XIV secolo), a cui si attribuisce il miracolo di aver arrestato la peste del 1656. Altri luoghi di culto sono: la Chiesa di San Rocco; il Convento di San Giovanni e il Convento francescano di San Lorenzo, che secondo la leggenda venne fondato dallo stesso San Francesco in viaggio verso Subiaco.

La coltivazione della vite e dell'ulivo hanno sempre costituito il cardine dell'economia di Piglio, al punto da averla resa in passato vera e propria riserva agricola per il feudo anagnino, cui apparteneva. Celebre per la produzione del vino Cesanese DOCG, Piglio può essere considerato uno degli ingressi verso le montagne appenniniche Laziali, in particolare dei Monti Simbruini. Dal paese è possibile godere di un ampio panorama verso le colline sottostanti e l’alta Valle del Sacco e da qui è facilmente raggiungibile la località turistica degli Altipiani di Arcinazzo. A pochi chilometri dal paese, proprio lungo la strada che conduce agli Altipiani di Arcinazzo, nella località San Biagio, in una area di assoluta bellezza naturale costituita da un immenso prato verde contornato da boschi, è stato tracciato un percorso contemplativo lungo circa 1,5 Km in memoria di San Giovanni Paolo II che in questi luoghi amava recarsi a passeggiare e a pregare.

In questo contesto noi di Cassa Depositi e Prestiti siamo orgogliosi di aver contribuito alla ristrutturazione del Fosso di Valle Romana, di una scalinata di accesso al borgo, della pista ciclabile comunale e dell'Istituto Comprensivo Ottaviano Bottini. Interventi volti ad accrescere la qualità dei servizi che il Comune di Piglio eroga ai propri cittadini e che si pongono in linea con la nostra storica missione: quella che da 170 anni ci vede al fianco degli Enti locali nel tutelare i territori e nel promuoverne uno sviluppo sociale, culturale ed economico.