Ficarra, gioiello medievale dei Nebrodi tra ulivi e noccioli
Sui monti Nebrodi, a 450 metri sul livello del mare, in mezzo a boschi di ulivi e noccioli, sorge Ficarra. Il borgo, 1.357 abitanti giuridicamente appartenenti alla città metropolitana di Messina, è diviso su tre colline: in quella sud-occidentale si trova il centro storico. In quella di mezzo sorgono le contrade di Serro, Crocevia e Pietra della Zita, mentre in quella nord-orientale si trova il rione Matini. Le tre colline sono divise da due valli che a nord custodiscono in pianura, le contrade Rinella, San Noto e Sauro.
Secondo Diodoro Siculo furono i fenici i primi a fondare una città in queste terre, anche se il primo documento ufficiale che cita Ficarra è del 1082: un diploma del conte normanno Ruggero I di Sicilia. Sotto i Normanni, il centro nebroideo era un feudo che fungeva da riserva di caccia per i baroni. Ma fu sotto Alaimo da Lentini, protagonista dei Vespri siciliani, che il paese si sviluppò.
Nonostante i rimaneggiamenti nel tempo, Ficarra rimane un tipico paese medievale. Il centro abitato è pieno di vicoli e viuzze che si intrecciano e portano a palazzi d'epoca che si alternano a edifici di recente costruzione, senza tuttavia compromettere il fascino antico che avvolge il borgo. Fu sotto i Lancia, nel Settecento, che il paese ebbe il periodo di massimo sviluppo. Di quell'epoca, rimangono tuttora i tre principali luoghi d'interesse del paese: il convento, la chiesa madre e la fortezza carceraria. Il convento è situato sulla collina più alta di Ficarra e venne costruito nell'XI secolo dai monaci della regola di san Basilio. Dopo la caduta degli arabi-musulmani, il convento cadde in disgrazia. Venne ricostruito nel 1522 e successivamente, ospitò la seconda biblioteca di Sicilia, con ben 828 volumi. Dal 1866 (per la confisca dei beni ecclesiastici da parte dello stato) il monastero fu abbandonato. Di ciò che fu un tempo uno splendido edificio si conservano le mura perimetrali e il portale, l'abside e un magnifico arco a pieno sesto.
La chiesa madre, costruita nel XV secolo, ha una planimetria di tipo basilicale con tre navate. La facciata invece presenta un pregevole e ampio rosone sopra il portone. All'interno, la chiesa custodisce un organo a canne con un coro decorato in oro e un pulpito in legno, entrambi realizzati nel Settecento. La fortezza carceraria invece è caratterizzata da una pianta quadrata con basi a scarpa, possenti mura in pietra arenaria con merli a coda di rondine e aperta solo dal portale d'ingresso. È un imponente e austero edificio, situato sul colle più a sud del borgo. Nacque probabilmente come torre di avvistamento e nel 1500 fu ampliata e dotata di celle per adibirla a carcere.
Consci dell’importanza storica, culturale e sociale dei piccoli borghi italiani come quello di Ficarra, noi di Cassa Depositi e Prestiti siamo orgogliosi di aver contribuito allo sviluppo dei servizi comunali attraverso la ristrutturazione dell’Accademia di belle arti, dell’istituto comprensivo “Brolo” e del piano strada del centro anziani del paese. Opere in linea con la nostra naturale vocazione che ci vede da sempre al fianco degli Enti locali.