Villata, tra risaie e “fasola” il borgo che vide gli austriaci respinti alla baionetta
Nel cuore della pianura vercellese, a breve distanza dalla sponda orientale del fiume Sesia si trova Villata, comune agricolo di circa 1.500 abitanti la cui storia è segnata fin dalla sua nascita dalle contese tra Vercelli e Novara.
Originariamente aggregata al vicino centro novarese di Casalvolone, borgo franco dal 1223, Villata de Casalguolono (questo il suo antico nome) fin dal 1315, se pur con alterne vicende, viene riconosciuta tra le località del vercellese appartenenti allo Stato Visconteo anche se sotto il giogo politico della signoria degli Avogadro. È in quegli anni che inizia la costruzione del Castello di Villata.
Situato al centro del piccolo borgo, è un castello-ricetto con le caratteristiche di una grande costruzione fortificata a difesa dei raccolti e delle famiglie più che di maniero signorile o feudale. L'impianto è quadrilatero con un ingresso protetto da un'unica torre e una pustierla sul lato opposto. La torre-porta, originariamente dotata di ponte levatoio per varcare un fossato ora del tutto scomparso, fa parte di un generale riassetto del castello, effettuato posteriormente al 1378, dopo la sottomissione del borgo ai Visconti. L’edificio venne alterato e completato nella parte posteriore dopo il 1868 e termina con una parte in aggetto su mensole piane dalla quale si eleva un’esile torretta cilindrica.
Il borgo vercellese che rientra nel Parco naturale delle Lame del Sesia ed è celebre per la gustosa “fasola d'la Villata”, antica varietà di fagioli quasi abbandonata e ora presidio Slowfood, e per le risaie, è stato teatro durante la seconda guerra di indipendenza italiana di un aspro scontro tra piemontesi e austroungarici. Il 21 maggio 1859 due colonne della 4ª divisione piemontese acquartierata a Vercelli passarono a guado il Sesia allo scopo di allontanare gli austriaci e di impossessarsi della testa del ponte di Vercelli. Una delle due colonne giunta a Villata fu accolta dal fuoco austriaco e, con le munizioni in larga parte inutilizzabili perché si erano bagnate nel corso dell'attraversamento del fiume, prese l'iniziativa di attaccare alla baionetta il nemico. L'espediente psicologico ebbe l'effetto di far retrocedere gli austriaci sino a Orfengo in tutta fretta, abbandonando sul campo morti, feriti, armi e munizioni.
Consci dell'importanza dei piccoli borghi italiani come Villata, noi di Cassa Depositi e Prestiti siamo orgogliosi di aver contribuito allo sviluppo dei servizi che la municipalità offre ai suoi abitanti, attraverso la ristrutturazione del micronido comunale “Lo Stregatto”. Intervento importante, in linea con la nostra naturale vocazione che ci vede da sempre al fianco degli Enti locali italiani nel promuovere lo sviluppo del Paese e nel migliorare la vita delle persone.