A Belgioioso torna a splendere il Castello dove Parini scrisse Il Mattino
Nella pianura pavese, a pochi chilometri dalla riva sinistra del Po e bagnato dal fiume Olona, sorge Belgioioso, comune di 6.300 abitanti a poca distanza da Pavia, la cui storia è fortemente legata alla potente famiglia dei Visconti, signori e poi duchi di Milano, e a quella dei Barbiano.
Fino al XIV secolo il paese di chiamava Tabernellae e nel Medioevo rappresentava una tappa sulla via Francigena per Roma, come ricordato dalla presenza di una pieve del XII secolo in località Cerreta dedicata a San Giacomo, patrono dei pellegrini. L'aspetto attuale della chiesa, in mattoni a vista rossi, è un esempio di arte lombarda della prima metà del XV secolo. L'interno ad aula unica è interamente affrescato con dipinti di tipo votivo legati ai pellegrinaggi.
La storia di quello che poi sarebbe divenuto Belgioioso cambiò quando nel 1376 Galeazzo II Visconti acquistò dal pavese Lanterio de Cazabove il castello con ricetto di cui l'insediamento era dotato. Nel corso del XIV secolo i Visconti lo ricostruirono come castello di caccia, che chiamarono Zoiosus ('gioioso') e poi Belzoiosus. Qui il duca Gian Galeazzo II, primogenito di Galeazzo Visconti, soggiornò ripetutamente e tanto cara gli era la dimora a Belgioioso che, con una sua lettera del 22 dicembre 1393, proibì la caccia ai cervi e a qualsiasi altra selvaggina fino a Bereguardo-Vigevano e Abbiategrasso.
Nel 1431 il castello fu infeudato ad Alberico II da Barbiano, nipote dell'omonimo condottiero ed egli stesso valente capitano. Da allora Belgioioso legherà indissolubilmente il suo nome a quello della nobile famiglia, i Barbiano di Belgioioso appunto, che ne divennero Conti e poi Principi nel 1769.
Il Castello di Belgioioso fu il centro attorno al quale nacque la cittadina di agricoltori e artigiani che si sviluppò velocemente, e nel tempo fu profondamente modificato e ampliato a opera di Don Antonio Barbiano, e divenne una splendida residenza nobile, con vasti giardini all'italiana e le serre in stile neoclassico con un bel colonnato dorico (realizzate dall'architetto Leopold Pollack al quale si deve Villa Belgiojoso a Milano). Nel pieno del suo splendore, durante il Settecento, divenne il centro della vita culturale milanese grazie anche alle conoscenze di Alberico XII, primogenito di Don Antonio, che aveva per amici Parini, che qui scrisse la sua opera Il Mattino, e Foscolo.
Oggi la splendida villa con il suo parco in stile neoclassico, è sede di numerose rassegne, festival e un fitto calendario di appuntamenti che ogni anno richiama visitatori da ogni parte d’Italia, e noi di Cassa Depositi e Prestiti siamo orgogliosi di aver contribuito alla sua ristrutturazione.
Il nostro impegno nei confronti della cittadina pavese ci ha visti inoltre contribuire alla realizzazione dell'argine di Santa Margherita e alla realizzazione della scuola materna. Interventi in linea con la missione che ci vede da sempre al fianco degli Enti locali nella tutela e nella valorizzazione dei loro territori per promuovere lo sviluppo economico e sociale delle comunità che li abitano.