L’utilizzo della tecnologia blockchain può rappresentare un’opportunità per il settore finanziario, introducendo un reale cambio di paradigma rispetto alle tecnologie preesistenti, con grandi potenzialità per la costruzione di modelli di business completamente nuovi.
Negli ultimi anni, l’accelerazione delle dinamiche di adozione e sviluppo della tecnologia blockchain - più propriamente Tecnologie a Registri Distribuiti (Distributed Ledger Technologies o DLT) con cui si identifica l’insieme di soluzioni che consentono di validare e registrare in modo sicuro un aggiornamento dello stato di un registro condiviso e distribuito tra i nodi di una rete informatica -, ha contribuito a fare emergere il fenomeno, portandolo all’attenzione non solo delle imprese, ma anche delle istituzioni pubbliche, che ne hanno intuito le grandi potenzialità. È quanto emerge dal white paper realizzato da CDP, in collaborazione con SIA S.P.A. e IBM Italia, con l’obiettivo di dare un contributo al dibattito in corso, dove si evidenzia come in appena un biennio si sia riscontrata una significativa accelerazione delle dinamiche di adozione e sviluppo delle DLT, come attestano alcuni indicatori particolarmente rilevanti:
Il quadro delineato conferma il potenziale innovativo delle nuove tecnologie, ma evidenzia anche come sia necessaria un’azione ampia da parte dei regolatori, nazionali ed internazionali, per garantirne uno sviluppo ordinato e tutelare le parti in causa sfruttandone a pieno le opportunità. Lo studio, sviluppato a seguito della firma di un accordo di collaborazione tra CDP e IBM a giugno 2019, analizza i potenziali impatti dell’introduzione della blockchain per tre specifici casi d’uso in ambito finanziario: il processo know your customer, per rendere più efficiente l’acquisizione delle informazioni sulla clientela nel rispetto della normativa antiriciclaggio, il sistema dei pagamenti crossborder, che potrebbe aprire a grandi opportunità per le transazioni internazionali, soprattutto per le PMI, e il processo di emissione di titoli obbligazionari, in ottica di una semplificazione che possa consentire ai soggetti oggi esclusi di accedere a nuove forme di finanziamento.
Per approfondire il tema è disponibile online il white paper.
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