Le istituzioni finanziarie per lo sviluppo rinnovano la propria collaborazione per contrastare il cambiamento climatico
Comunicato stampa

Le istituzioni finanziarie per lo sviluppo rinnovano la propria collaborazione per contrastare il cambiamento climatico

In occasione della COP26, nuovi impegni di investimento multimilionari e azioni strategiche coordinate per superare i limiti agli investimenti privati in progetti di adattamento e resilienza ai cambiamenti climatici nei Paesi emergenti.

 

Glasgow, 8 novembre 2021 - Il gruppo di Development Finance Institutions (DFI) firmatarie e partner della “Adaptation & Resilience Investors Collaborative” (o “Collaborative”) si sono impegnate oggi ad incrementare significativamente i propri investimenti in progetti di adattamento e resilienza ai cambiamenti climatici, nei Paesi emergenti e in via di sviluppo. 

Lo scorso maggio, le DFI dei Paesi del G7 aderenti alla Collaborative hanno annunciato allo stesso G7 un ambizioso piano di azione e stanno già lavorando insieme agli altri membri della Collaborative per adottare un approccio comune volto a identificare i possibili investimenti nonché il modello di reporting per misurarne l’impatto e i risultati conseguiti. Sono inoltre in corso attività volte a migliorare le capacità di valutare i rischi climatici fisici, sviluppare un mercato e costruire una pipeline di investimenti “bancabili”.
Oltre agli sforzi congiunti sopra enunciati, i membri della Collaborative si impegnano a:

  • Adottare principi comuni per rendicontare le risorse finanziarie mobilitate a favore di progetti di adattamento e resilienza ai cambiamenti climatici, in linea con le migliori pratiche del settore, attraverso un approccio graduale, puntuale e conservativo.1
  • Comunicare i volumi di risorse finanziarie impegnate in progetti di adattamento e resilienza climatica, su base annuale e con date di avvio specifiche per ciascuna istituzione, e continuare a progredire in modo congiunto verso l’armonizzazione delle relative metriche.
  • Continuare a collaborare per l’adozione di approcci standard nella misurazione dei contributi dei propri investimenti verso gli obiettivi di impatto su adattamento e resilienza climatica.
  • Sviluppare pratiche comuni per identificare, valutare e gestire i rischi climatici fisici, inclusi gli strumenti necessari ad interagire con le controparti.

La Collaborative fornirà un aggiornamento sui propri progressi in occasione del Summit G7 che si terrà in Germania nel 2022, e continuerà a lavorare per raggiungere risultati comuni da annunciare durante la COP27 che si terrà nel continente africano. 

Inoltre, la Collaborative ha annunciato l’adesione da parte di nuovi membri: le DFI Finnfund e Swedfund hanno aderito in qualità di membri firmatari, mentre la Banca Europea per gli Investimenti, il Global Innovation Fund, la Islamic Development Bank, la KfW Development Bank, il Nordic Development Fund, e USAID hanno aderito in qualità di partner. 

Le istituzioni partecipanti hanno invitato altre istituzioni finanziarie per lo sviluppo ad aderire alla Collaborative e a contribuire al piano di azione. In occasione del Finance in Common 2021, la Public Development Bank Coalition ha accolto e incoraggiato il lavoro della Collaborative. È inoltre in corso un lavoro congiunto con i gruppi di lavoro esistenti per l’allineamento dei nuovi flussi finanziari agli Accordi di Parigi, che include un focus sul tema dell’adattamento climatico e sull’implementazione delle raccomandazioni del TCFD.2 

Infine, in occasione della COP26 alcuni membri della Collaborative stanno annunciando nuovi impegni per incrementare le risorse mobilitate in favore di progetti di adattamento climatico e accelerare gli investimenti privati in tale ambito. Tra gli altri:

  • Cassa Depositi e Prestiti (CDP) è pronta a fornire supporto nell’ambito del rinnovato impegno dell’Italia a favore della finanza per il clima, pari a 1,4 miliardi di dollari all’anno per i prossimi 5 anni. Nel suo ruolo di Istituzione Finanziaria per la Cooperazione allo Sviluppo, CDP sta definendo una strategia di investimento nella finanza per il clima, mirata a rafforzare la propria azione a sostegno sia della mitigazione che dell’adattamento.
  • Il Gruppo Agence Française de Developpement (AFD) si impegna a supportare il raggiungimento degli ambiziosi target di adaptation finance della Francia, pari a 2 miliardi di euro annui a partire dal 2021. AFD sta inoltre avviando la seconda fase del programma AdaptAction, con 15 milioni di euro da impiegare in 18 Paesi africani. 
  • CDC Group investirà oltre 3 miliardi di sterline nella finanza per il clima, in Africa e Asia, nei prossimi 5 anni. Tale impegno sarà supportato anche dalla Climate Innovation Facility da 200 milioni di sterline, annunciata dal governo del Regno Unito in occasione della COP26.  La nuova Facility fornirà risorse a supporto di soluzioni innovative in ambito climatico, anche in chiave di adattamento e resilienza; il primo impegno finanziario della Facility, l’iniziativa Pula nel settore dell’agritech in Kenya, ne è un esempio. L’operazione consentirà a Pula di offrire innovativi servizi di assicurazione sul “raccolto” a favore di piccoli proprietari in diverse regioni dell’Africa, al fine di accelerare il realizzo. 
  • La Banca Europea per gli Investimenti (BEI) ha lanciato il suo primo Adaptation Plan volto ad aumentare il volume e l’impatto del proprio impegno verso l’adattamento climatico.

Rémy Rioux, Amministratore Delegato del Gruppo AFD, ha dichiarato: “Per le istituzioni finanziarie, valutare e gestire i rischi climatici fisici contribuisce a sensibilizzare sull’importanza dell’identificare le vulnerabilità e investire in progetti di adattamento. Da questo punto di vista, le banche di sviluppo hanno una particolare responsabilità: non penalizzare i debitori più esposti focalizzandosi unicamente su un approccio basato sul rischio, ma conoscerli meglio e accompagnarli verso un percorso di adattamento di lungo termine, per contribuire a ridurne i rischi. Siamo lieti di prendere parte a questa importante piattaforma di collaborazione e di contribuire, attraverso la condivisione della nostra esperienza, nell’integrazione dei rischi climatici fisici a livello sia di progetto che di controparte, con l’obiettivo di progredire assieme e adempiere al nostro ruolo di banche di sviluppo”.

Amal-Lee Amin, Direttore, Climate Change, Gruppo CDC, ha dichiarato: “La crisi climatica è una realtà al giorno d’oggi. Come DFI, dobbiamo agire adesso e lavorare congiuntamente per superare gli ostacoli e accelerare gli investimenti del settore privato nell’adattamento climatico. Attraverso i nostri investimenti, dobbiamo fornire gli strumenti alle imprese nei vari settori, alle comunità e ai sistemi naturali per adattarsi e diventare più resilienti agli effetti avversi del cambiamento climatico”.

 

La Adaptation & Resilience Investors Collaborative

Lanciata durante il Finance in Common Summit 2020, la Adaptation & Resilience Investors Collaborative è una partnership internazionale tra organizzazioni di finanza per lo sviluppo, che lavorano assieme per accelerare e portare a scala gli investimenti privati in progetti di adattamento e resilienza ai cambiamenti climatici, nei paesi emergenti e in via di sviluppo. A tal fine, le istituzioni partner sviluppano know-how e strumenti comuni, e agiscono congiuntamente per sviluppare una pipeline di investimenti bancabili e per accompagnare la crescita delle imprese attraverso soluzioni innovative per l’adattamento climatico e la resilienza. 

I membri firmatari includono, oltre ai nuovi membri sopracitati, l’italiana Cassa Depositi e Prestiti (CDP) nel suo ruolo di Istituzione Finanziaria per la Cooperazione allo Sviluppo, l’inglese CDC Group, le francesi AFD e Proparco, FinDev Canada, il Foreign, Commonwealth & Development Office (FCDO) inglese, l’olandese FMO, il Global Center for Adaptation e la U.S. International Development Finance Corporation (DFC).  

 

1 Per le istituzioni che non hanno già intrapreso tale percorso

2 EDFI Statement on Climate and Energy Finance e Multinational development banks present their Paris Alignment approach.

Documenti correlati