Brief Il PNRR e le sfide per i Comuni italiani | CDP

Il PNRR e le sfide per i Comuni italiani

In che misura sono coinvolti i Comuni nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza? Dove si concentrano i fabbisogni di investimento comunali? Quali sono i maggiori elementi di criticità che potrebbero ostacolare la gestione delle risorse aggiuntive in arrivo? Il documento analizza le opportunità e le sfide per i Comuni nell’ambito del PNRR e presenta una stima del loro fabbisogno di investimenti rimasto in parte insoddisfatto negli ultimi anni. 

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  • Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede il coinvolgimento diretto dei Comuni nella messa a terra di progetti per almeno 30 miliardi di euro entro il 2026 che potrebbero arrivare fino a 50 miliardi di euro circa a seconda del volume di progetti di titolarità delle Amministrazioni Centrali che coinvolgeranno gli enti territoriali nella fase di attuazione.
  • Questo flusso di risorse potrebbe colmare, almeno in parte, il fabbisogno di investimenti comunali rimasto in parte insoddisfatto negli ultimi anni, tenendo conto che la spesa in conto capitale dei Comuni si è ridotta in media del 3% all’anno negli ultimi 15 anni.
  • Tuttavia, se il tema quantitativo è rilevante, lo è ancor di più quello qualitativo, ovvero “dove” e “come” verranno impiegati questi fondi.
  • Da un lato, infatti, le analisi condotte in questo brief mostrano che il fabbisogno non soddisfatto di investimenti non è omogeneo su tutto il territorio nazionale e, in particolare, risulta maggiore nei Comuni caratterizzati da:
    • una popolazione più giovane;
    • una maggiore distanza dalle principali arterie infrastrutturali;
    • una recente contrazione dell’organico delle Amministrazioni;
    • una bassa presenza di personale specializzato negli uffici comunali.
  • Dall’altro, il volume di risorse in arrivo, particolarmente significativo se paragonato all’ammontare tradizionalmente gestito dai Comuni, richiede una modalità efficiente di utilizzo. Il pieno impiego infatti richiederebbe un aumento della capacità annua di investimento dei Comuni di almeno il 60%.
  • Le Amministrazioni rischiano quindi di non essere preparate a questo evento, a causa di una carenza – sia quantitativa, sia qualitativa – di personale. Dunque, è necessario potenziare ed affiancare le strutture coinvolte nelle fasi di progettazione e affidamento dei lavori.
  • Infatti, il completamento di tali fasi richiede in media ai Comuni tempi tre volte superiori rispetto a quelli di esecuzione dei lavori.
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