Il futuro visto con gli occhi di una bambina che invita gli adulti a guardare il mondo nel suo stesso modo. Abbiamo bisogno di nuove visioni per rendere il futuro più sostenibile.
L'incontro, che si è svolto in concomitanza con la Conferenza dell’ONU sui cambiamenti climatici (COP28) di Dubai, è stato l’occasione per presentare i risultati dell’indagine BVA Doxa sulla percezione dei cittadini europei riguardo alle tematiche ESG e ha cercato di rispondere ad alcune domande fondamentali: qual è il ruolo della finanza nel favorire la transizione EGS? Cosa fanno gli Istituti Nazionali di Promozione? Qual è l’esperienza accumulata finora?
Agli interventi iniziali del Presidente di CDP Giovanni Gorno Tempini e della Presidente di Borsa Italiana Claudia Parzani, è seguito un confronto tra l’Amministratore Delegato di CDP Dario Scannapieco, la Vice Presidente della BEI Gelsomina Vigliotti, l’Amministratore Delegato di CDC Eric Lombard, l’Amministratore Delegato di ICO José Carlos García de Quevedo e il Segretario Generale di KFW Lutz-Christian Funke. Le conclusioni sono state affidate a Francesco Billari, Rettore dell’Università Bocconi di Milano.
Durante il dibattito è stato approfondito il ruolo degli Istituti Nazionali di Promozione nel favorire la transizione sostenibile. CDP e i suoi omologhi europei insieme con la BEI hanno un patrimonio complessivo di oltre 2.700 miliardi e svolgono un’azione cruciale nel finanziare investimenti per la crescita dell’UE. Lo scorso anno hanno stanziato 100 miliardi per progetti sostenibili e sono attualmente impegnati a creare una rete comune a livello europeo per rafforzare gli investimenti ESG in un contesto in rapida evoluzione con una costante necessità di risorse e nuove soluzioni.
L’indagine BVA Doxa
L’attenzione alla sostenibilità è un fattore chiave della crescita dell’Europa, dove ormai, secondo i dati dell’indagine BVA Doxa condotta in Italia, Francia, Germania, Spagna e Polonia la maggior parte dei cittadini ha preso coscienza delle tematiche ESG e le considera una priorità.
Manca ancora una chiara comprensione delle diverse dimensioni ambientali, sociali e di governance, ma la sostenibilità viene adesso vista come una necessità, anche da un punto di vista economico: l’ampia maggioranza dei cittadini europei è disponibile ad accettare un orizzonte temporale di medio-lungo periodo nei rendimenti degli investimenti sostenibili (oltre il 70% degli intervistati) e la riduzione del costo dei prestiti alle imprese che si danno obiettivi sociali o ambientali. Inoltre, per il 51% degli intervistati, la sostenibilità avrà un impatto positivo sull’occupazione nel prossimo futuro.
Il cambiamento climatico e le problematiche a esso collegate restano le maggiori preoccupazioni e priorità di azione per i cittadini (oltre il 30%), ma inizia a emergere l’importanza della dimensione “sociale”, con particolare riferimento a infrastrutture come scuole, ospedali e alloggi.
La maggioranza dei cittadini intervistati (il 57%) pensa che le sfide della sostenibilità possano essere affrontate solo attraverso un patto tra governi e cittadini. E in questo contesto viene affidato un ruolo chiave agli Istituti Nazionali di Promozione nell’accelerare la crescita e lo sviluppo sostenibile dei diversi Paesi europei.
Un evento a impatto zero
Eyes on a sustainable future è stato un evento a impatto zero. Le emissioni di CO2 prodotte sono state compensate attraverso interventi di creazione e tutela di 48.826 metri quadrati di foreste nel Parco del Ticino.
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