Dinamiche demografiche e forza lavoro: quali sfide per l’Italia di oggi e di domani? | CDP

Dinamiche demografiche e forza lavoro

Quali sfide per l’Italia di oggi e di domani?

Quali sono i principali trend demografici in atto in Italia? Come si sta evolvendo il mercato del lavoro in termini di domanda e offerta di competenze? Che impatti avranno l’invecchiamento della popolazione e le trasformazioni tecnologiche nei prossimi anni? Come affrontare le sfide che si profilano all’orizzonte per la sostenibilità e competitività del mercato del lavoro

Il documento illustra i possibili effetti delle dinamiche demografiche in atto in Italia sulla disponibilità futura di forza lavoro, enfatizzando i rischi e le distorsioni che il calo e l’invecchiamento della popolazione comportano per il mercato del lavoro nazionale.

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  • Il declino demografico in atto nel nostro Paese e il contestuale sbilanciamento della struttura della popolazione verso le fasce più anziane hanno importanti implicazioni per il mercato del lavoro, rendendo meno agevole l’incontro tra domanda e offerta.
  • Nel 2022 il 41% delle assunzioni totali ha incontrato difficoltà di reperimento, a causa soprattutto di carenza di candidati.
  • Si tratta sia di figure ad elevata specializzazione, sia di profili meno qualificati. Tale scarsità risente:
    • nel primo caso, del ridimensionamento delle classi di giovani in ingresso sul mercato del lavoro, che limita il rinnovo di competenze;
    • nel secondo, del pensionamento di lavoratori a bassa scolarizzazione non sostituibili con forza lavoro giovanile mediamente più qualificata.
  • I trend demografici sfavorevoli previsti nei prossimi anni rischiano di accrescere rischi e distorsioni nel mercato del lavoro. In particolare, al 2030 potrebbero osservarsi:
    • una contrazione tra 2,0 e 2,4 milioni di lavoratori a più bassa qualifica, con un declino che interesserà soprattutto le fasce d’età tra i 35 e i 54 anni e in modo maggiore il Mezzogiorno e il Nord-Ovest;
    • una crescita per i lavoratori più qualificati tra 1,1 e 1,6 milioni di unità, soprattutto per gli over50 e nel Nord Italia, con probabili necessità di adattamento delle competenze rispetto alle esigenze del mercato.
  • In prospettiva, si profilano dunque due grandi sfide per il mercato del lavoro italiano.
  • Primo, soddisfare l’ingente fabbisogno di lavoratori meno qualificati, ancora rilevante nel mercato del lavoro italiano. L’esperienza internazionale suggerisce due principali opzioni di policy nel breve-medio periodo:
    • un ricorso più diffuso all’automazione, soprattutto per le attività routinarie e a limitata componente creativa;
    • la promozione di politiche migratorie, anche attraverso sistemi ad hoc per l’integrazione e la formazione dei nuovi residenti, che possano ridurre il gap.
  • Secondo, allineare le competenze dei profili ad alta scolarizzazione rispetto alle esigenze di imprese e istituzioni, attraverso:
    • la promozione di politiche di lifelong learning, reskilling e upskilling;
    • il rafforzamento del sistema di orientamento scuola-università-lavoro per indirizzare i giovani verso le professionalità più ricercate dal mercato, puntando in particolare sulle discipline STEM.
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