CDP con il territorio: lo splendore dei giardini Jacquard

CDP con il territorio: lo splendore dei giardini Jacquard

A Schio, vicino Vicenza, il contributo di CDP agli Enti locali per valorizzare un edificio storico e tutelare le opere artistiche (green incluso)

Roma, 1 ottobre 2018


Schio:

Comune della Provincia di Vicenza con una popolazione di circa 39.000 abitanti circondato da colline e monti, con una forte cultura del commercio e lo sviluppo di numerose attività artigianali e industriali, in primis tessile e arte laniera ma anche meccanica strumentale principalmente tessile.

Cenni storici:

Il Giardino Jacquard fu realizzato a partire dal 1859 nella fase di rinnovamento e crescita aziendale promossa da Alessandro Rossi: l’imprenditore voleva offrire un luogo di svago e cultura ai lavoratori del Lanificio Rossi e a tutti i cittadini. Il luogo costituisce un prezioso esempio di giardino tardo romantico, dove il progettista ha saputo esprimere la sua cultura eclettica armonizzandola con la volontà del committente, rappresentato nel monumento in bronzo - opera di Achille Alberti - che accoglie i visitatori proprio appena varcato l’ingresso.

Lo stretto legame tra il luogo di lavoro e quello di diletto è rappresentato dal fatto che i due ingressi si trovano esattamente in asse. Il giardino è intitolato al perfezionatore e brevettatore del telaio per tessitura che permette di realizzare disegni complessi sui tessuti: il francese Jean Marie Jacquard. L’Architetto Antonio Caregaro Negrin nel suo progetto del Giardino seppe abilmente inserire nuovi elementi a quanto già esistente nel contesto: le due case d’angolo, la torretta ottagonale con tetto a pagoda e la cinquecentesca chiesetta di San Rocco.

Ambienti fondamentali per conoscere e confermare la cultura del territorio di Schio: per questo CDP ha dato il necessario supporto finanziario alle opere di restauro e recupero per una location eccezionale. Un luogo che celebra il connubio tra uomo, lavoro e natura.

Altro elemento significativo del giardino è infatti la sinuosa serra a esedra che limita la parte pianeggiante, e fa da sipario alla parte posteriore che ospitava nei mesi più freddi orchidee e altre delicate piante curate dal giardiniere dell’orto botanico di Padova, rinomato a livello europeo.

Nel 1869, secondo la volontà del committente e con fini educativi, il piano superiore dello stabile fu trasformato in teatro cittadino capace di ospitare 800 persone. Nella sala teatrale a forma di ferro di cavallo si rappresentavano operette e melodrammi ispirati alla vita degli operai, spettacoli musicali e assemblee. Il piano terra ospitava la biglietteria e la sala per il caffè; l’intero complesso fungeva propriamente da centro culturale polifunzionale per tutta la cittadinanza

Il restauro:

Il progetto di restauro, del valore complessivo di 1 milione di euro,  ha avuto come obiettivo la salvaguardia delle opere artistiche, il rifacimento della copertura in legno e la manutenzione straordinaria dei giardini e delle gradinate, resosi necessario in seguito al crollo del tetto del Teatro Jacquard avvenuto nel periodo novembre-dicembre 2013.

L’intervento, coadiuvato dalla Regione Veneto, è stato sostenuto da CDP con un finanziamento di 290mila euro (già interamente erogato): grazie al nostro intervento si è potuta gestire la messa in sicurezza dell’edificio, mediante la realizzazione di un ponteggio di forza per dare stabilità delle pareti murarie che risultavano svincolate dalla copertura, nonché di altri interventi strutturali di natura tecnica.

Anche così, valorizzando il patrimonio culturale e storico del territorio italiano #promuoviamoilfuturo dei cittadini e delle generazioni future.

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