CDP alla COP29 di Baku: Piano Mattei e finanza di genere al centro del dibattito

CDP alla COP29 di Baku: Piano Mattei e finanza di genere al centro del dibattito

La finanza climatica si afferma sempre più come strumento cruciale per combattere il riscaldamento globale con investimenti che, secondo i dati delle Nazioni Unite, dovranno raggiungere i 4.300 miliardi di dollari entro il 2030 per centrare gli obiettivi dell'Accordo di Parigi.

A Baku, dove si è aperta l’11 novembre la 29ª Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP29), è intervenuta anche quest’anno Cassa Depositi e Prestiti (CDP), al fine di rafforzare il dibattito sul ruolo della finanza sostenibile nell’ambito dei lavori del Padiglione Italia, gestito dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione (AICS).

Due gli appuntamenti organizzati da CDP: il primo, tenutosi il 14 novembre – “Il Piano Mattei: un’opportunità per promuovere partnership e investimenti verdi in Africa” – è stato dedicato alla dimensione climatica del programma strategico del Governo italiano, il secondo, il 19 novembre – “Perché è importante una finanza climatica attenta al genere” – è focalizzato sulle interconnessioni tra finanza climatica e di genere.

L’appuntamento sul Piano Mattei, svoltosi nella giornata dedicata alla Finanza della COP29, ha visto un’ampia discussione sulle opportunità di crescita per il partenariato tra Italia e Africa, con particolare attenzione ai temi della sicurezza alimentare e delle infrastrutture verdi.

Il dibattito è stato aperto dagli interventi di Edmondo Cirielli, Viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e Claudio Barbaro, Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, seguiti poi da interventi di Marcello Ranucci del Ministero dell’Economia e delle Finanze e Carla Montesi della Commissione Europea, che hanno inquadrato il Piano Mattei nel contesto delle iniziative in ambito G7 e le sinergie con il programma Global Gateway.

L’evento si è concluso infine con un confronto fra Paolo Lombardo, Direttore Cooperazione Internazionale allo Sviluppo di CDP, e i rappresentanti di alcuni dei principali partner finanziari di CDP in Africa, tra cui African Development Bank (AfDB), West African Development Bank (BOAD) e il Green Climate Fund. Al centro del dialogo, le principali iniziative in corso per supportare investimenti verdi e sostenibili nel Continente africano che vedono il coinvolgimento del Fondo Italiano per il Clima, tra cui lo Special Fund costituito da CDP e AfDB la Alliance for Green Infrastructure and Investments (AGIA) sempre in collaborazione con AfDB e il green hybrid bond emesso da BOAD.

A margine dell’evento, il Governo italiano ha inoltre siglato un accordo con il Governo del Kenya, per un finanziamento da 150 milioni di euro con risorse del Fondo Italiano per il Clima, gestito da CDP per conto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, per progetti di mitigazione climatica e resilienza ambientale, parte del Piano Mattei. Per CDP, l’accordo è stato firmato da Paolo Lombardo, alla presenza di esponenti governativi italiani e kenioti. Le risorse, collegate all’implementazione da parte del Governo del Kenya di una serie di riforme politiche, regolatorie e legislative aiuteranno gli sforzi del Paese nella transizione verso un’economia verde, posizionandosi come parte di un più ampio programma della Banca Mondiale che punta a mobilitare oltre 2,5 miliardi di dollari in Kenya.

Alla COP29 si è discusso anche delle connessioni tra finanza climatica e genere durante l’evento “Perché è importante una finanza climatica attenta al genere”, promosso da CDP in collaborazione con l’associazione internazionale 2X Global, svoltosi il 19 novembre presso il Padiglione Italia.

L'emergenza climatica colpisce duramente i diritti e la resilienza delle donne, esponendole maggiormente ai rischi sociali, economici e ambientali. Secondo UN Women, entro il 2050 il cambiamento climatico potrebbe spingere 158 milioni di donne e ragazze nella povertà, con 250 milioni a rischio di insicurezza alimentare. Tuttavia, il rapporto Adaptation Gap dell'UNEP evidenzia che un terzo dei finanziamenti contrassegnati come “significativi dal punto di vista del genere” non integra realmente questa prospettiva. 

L’interconnessione tra gli impatti della crisi ambientale e le diseguaglianze di genere, e di come questo legame possa generare cambiamenti positivi nelle comunità, rafforzare la resilienza e apportare benefici a donne e gruppi vulnerabili, è stata al centro del panel guidato da Manuel Pulgar Vidal, ex Ministro dell'Ambiente del Perù e leader globale per il Clima e l'Energia presso il WWF, a cui hanno partecipato rappresentanti della Global Engagement and Partnerships, Environmental Defense Fund (EDF), di Heading for Change, del Climate Investment Funds (CIF) e della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) per discutere su come In tutti gli interventi è emerso come l’integrazione della dimensione di genere nelle strategie climatiche possa rendere le azioni di mitigazione e adattamento più efficaci.

Il confronto si è poi spostato sul ruolo chiave degli investitori pubblici e privati, con l’obiettivo di condividere strategie per integrare la prospettiva di genere nei futuri progetti climatici, con particolare attenzione agli obiettivi del New Collective Quantified Goal (NCQG), il nuovo obiettivo di finanziamento globale per il clima delle Nazioni Unite, tema centrale di questa COP29.

CDP ha ribadito il sostegno alla coalizione 2X Global con un nuovo impegno finanziario, annunciato già durante la Presidenza italiana del G7 2024, con l’obiettivo di mobilitare 20 miliardi di dollari nei prossimi tre anni per promuovere investimenti che coniughino clima e parità di genere.
 

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