Dal 2009 messi a disposizione circa 20 miliardi di euro per la ricostruzione dei territori colpiti da eventi calamitosi
“Grazie a queste iniziative saremo in grado di fornire un sostegno concreto alla ripresa economica e allo sviluppo di alcune delle aree strategiche per l'economia dell'intero Paese – ha dichiarato Fabrizio Palermo, Amministratore delegato di CDP – Come abbiamo previsto anche nel nuovo Piano Industriale, proseguiremo con impegno ed attenzione sempre maggiori nella realizzazione degli interventi più efficaci per supportare lo sviluppo del territorio e, quindi, contribuire al benessere delle comunità locali."
Roma, 28 dicembre 2018
Avviate due nuove iniziative di Cassa depositi e prestiti (CDP) che consentiranno di destinare oltre 600 milioni di euro a supporto delle regioni colpite dal sisma del 2012.
Con la prima, CDP ha stipulato con i Commissari delegati delle Regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto tre finanziamenti - i cui oneri di ammortamento sono a carico del bilancio dello Stato – per un valore complessivo di 350 milioni di euro. I fondi saranno destinati agli interventi per la ricostruzione, l’assistenza alle popolazioni e la ripresa economica dei territori colpiti dagli eventi sismici del 20 e del 29 maggio 2012.
La seconda iniziativa, invece, ha permesso di supportare circa 1.000 imprese agricole ed agroindustriali, attraverso l’erogazione di oltre 250 milioni di euro, per il tramite delle banche aderenti alla Convenzione tra CDP e ABI: le risorse costituiscono l’anticipazione dei contributi statali a favore delle attività di ricostruzione post-sismica delle imprese. Tali risorse saranno utilizzabili sulla base degli stati di avanzamento lavori, entro la data di scadenza indicata nei provvedimenti dei Presidenti delle Regioni competenti, e comunque entro il 31 dicembre 2020.
L’iniziativa assume una particolare valenza strategica poiché permette alle imprese di evitare la perdita dei contributi, il cui termine ultimo per la fruizione è stato fissato dalla normativa comunitaria al 31/12/2018, ed è stata resa possibile grazie alle previsioni contenute dalla conversione in legge del decreto legge 23 ottobre 2018, n. 119, (cd. Decreto Fiscale), intervenuta lo scorso 17 dicembre.
Con queste operazioni CDP conferma il proprio ruolo di operatore chiave a supporto del territorio, in linea con quanto previsto anche dal Piano Industriale 2019-2021 recentemente presentato. A partire dal 2009, infatti, sono state diverse le misure adottate in favore delle comunità colpite da eventi catastrofici, al fine di facilitare il superamento della fase di emergenza e il rilancio del tessuto economico. In particolare, sono state messe a disposizione risorse per oltre 20 miliardi di euro, così distribuite: 2 miliardi per ricostruire le abitazioni danneggiate o distrutte dal sisma in Abruzzo nel 2009; 12 miliardi per la ricostruzione e la ripresa delle attività economiche in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto a seguito del sisma 2012; 90 milioni di euro per il pagamento dei tributi sospesi a favore dei comuni della Sardegna colpiti dall’alluvione del 2013; 4 miliardi per la ricostruzione privata e le attività economiche e produttive nei territori del Centro Italia colpiti dagli eventi sismici dall’agosto 2016; 1,5 miliardi di euro per numerosi contesti emergenziali verificatisi a partire dal 2013 su tutto il territorio nazionale; 560 milioni di euro per il pagamento dei tributi sospesi nei territori del Centro Italia colpiti dagli eventi sismici dall’agosto 2016; da ultimo, gli interventi connessi al crollo a Genova del viadotto Polcevera.
A queste si aggiungono le diverse iniziative adottate nel tempo da CDP per la sospensione ed il differimento del pagamento delle rate dei mutui degli enti locali inclusi nei crateri sismici.
Cassa depositi e prestiti, nell’ambito dell’attività a sostegno degli enti territoriali, ha inoltre perfezionato negli ultimi giorni operazioni di rinegoziazione in favore di alcune regioni (per prima Regione siciliana, poi Regione Piemonte e Regione Lazio), per un importo complessivo di circa 6,6 miliardi. Le risorse così liberate saranno destinate prioritariamente all’estinzione dei derivati e alla realizzazione di investimenti.