Approvato dal Consiglio di Amministrazione l’8 maggio 2025
Il “Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D.Lgs. n. 231/2001” di CDP S.p.A. (di seguito “Modello 231) trova il proprio fondamento nella disciplina della “Responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato” (Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231), la quale prevede che le società possano essere sanzionate in relazione a taluni reati (generalmente dolosi, talvolta colposi) commessi o tentati nell'interesse o a vantaggio delle stesse, da parte di:
La società non risponde se le persone sopra indicate hanno agito nell’interesse esclusivo proprio o di terzi.
Aspetto fondamentale della disciplina è costituito dall’attribuzione di un valore esimente al Modello 231. Il D.Lgs. n. 231/2001 individua, infatti, le cause di esonero dalla responsabilità della società a seconda che il reato presupposto sia commesso dai Soggetti Apicali, ovvero, dai Soggetti Sottoposti.
In particolare, laddove il reato presupposto sia commesso dal Soggetto Apicale, ai fini dell’esenzione della responsabilità (art. 6, comma 1, del D.Lgs. n. 231/2001), la società dovrà dimostrare la ricorrenza delle seguenti condizioni:
Laddove il reato presupposto sia, invece, commesso dal Soggetto Sottoposto, si ritiene esclusa l’inosservanza degli obblighi di direzione e vigilanza se la società prima della commissione del reato, ha adottato ed efficacemente attuato un Modello 231 idoneo a prevenire figure criminose della specie di quella concretizzatasi (art. 7 del D.Lgs. n. 231/2001).
CDP S.p.A. ha predisposto il proprio Modello 231 ispirandosi alle Linee Guida elaborate dalle associazioni di categoria di riferimento (ABI e Confindustria), tenendo in considerazione gli orientamenti giurisprudenziali e dottrinali in materia (inclusi gli indirizzi di ANAC e Confindustria in ambito Whistleblowing), nonché valorizzando il proprio sistema dei controlli interni e gestione dei rischi.