Brief - La ripresa turistica in Italia: quale futuro dopo l’estate? | CDP

La ripresa turistica in Italia: quale futuro dopo l’estate?

Come è andata la stagione turistica estiva 2023? Quali saranno i trend di sviluppo del turismo globale nei prossimi decenni? Come si posiziona il comparto turistico italiano rispetto a questi trend? Quali azioni intraprendere per migliorare questo posizionamento?

Il documento illustra gli ambiti su cui far leva per sfruttare il potenziale inespresso del settore turistico italiano e accrescerne la centralità nel contesto economico nazionale, in risposta a una domanda globale sempre più digitale, attenta ai temi della sostenibilità e sensibile agli impatti del cambiamento climatico.

Leggi i key message dello studio e scarica il documento per tutti gli approfondimenti

  • Un primo bilancio sulla stagione estiva appena conclusa evidenzia una performance del comparto turistico a due velocità: boom di arrivi di turisti stranieri, ma dati sotto le attese per la componente domestica.
  • La ragione è principalmente di carattere economico, con molti turisti italiani che hanno preferito mete estere meno costose.
  • Di conseguenza, sono sempre più i visitatori stranieri a trainare la stagione turistica estiva.
  • Per continuare ad attrarre questi flussi esteri, il comparto italiano è chiamato a rispondere a tre trend globali:
    • il turista del prossimo decennio proverrà soprattutto dall’Asia e cercherà più esperienze, meglio se di lusso;
    • l’intera vacanza sarà ancor più sostenibile e digitalizzata, spingendo gli operatori a competere su servizi green e su offerte sempre più personalizzate grazie all’analisi dei dati digitali creati dal turista nella sua esperienza di viaggio.
    • le preferenze in termini di destinazioni evolveranno verso mete ad oggi meno popolari, con un potenziale ribilanciamento tra Nord e Sud Europa, il cui clima subirà in misura crescente gli impatti del riscaldamento globale.
  • Seppure l’Italia possa contare su un’attrattività con pochi pari nel mondo, rispetto ai trend individuati presenta alcune carenze:
    • la frammentazione dell’offerta turistica nazionale, contraddistinta da una minor penetrazione di alberghi di lusso e catene alberghiere rispetto alla media europea, rappresenta un ostacolo a una maggiore capacità di ricezione dei flussi di turisti, previsti in aumento;
    • il settore fatica a formare profili allineati ai nuovi trend di crescita del turismo esperienziale e sostenibile, e a proporre i percorsi di reskilling necessari per adeguare il comparto alle richieste della transizione digitale;
    • il turismo italiano è il più esposto alla crisi climatica a livello europeo, complice una concentrazione della metà dei pernottamenti annuali nel periodo estivo e di un quarto in solo tre province.
  • Alla luce dei trend e delle relative criticità, sono auspicabili un mix di interventi per indirizzare il comparto verso:
    • una crescente industrializzazione dei suoi operatori grazie a un maggior ricorso al capitale di rischio e a modelli di gestione alberghiera più flessibili;
    • una riduzione del divario tra domanda e offerta di lavoro anche attraverso un miglioramento dei programmi di formazione;
    • una valorizzazione di mete e tipologie turistiche secondarie tramite una loro più efficace brandizzazione e promozione online.
Leggi il brief